■ Monica Mura (Cagliari 1979). Artista interdisciplinare, performer e comunicatrice sociale. Dottoressa magistrale in D.A.M.S., Discipline dell’Arte, della Musica e dello Spettacolo con la specialità in Linguaggi Multimediali, UNITO Università degli studi di Torino. La sua formazione accademica multidisciplinare è stata marcata da maestri di prestigio come il video-artista Alessandro Amaducci, il compositore Roberto Vecchioni, la storica del cinema Giulia Carluccio, il giornalista, scrittore e storico della pubblicità Gianluigi Falabrino e il fotografo Ferdinando Scianna. Nel 2002 frequenta la Facultade de Xornalismo della USC Universidad de Santiago de Compostela, grazie al programma Sócrates/Erasmus, da allora vive e lavora costruendo ponti tra Spagna, Italia e Portogallo. È membro dell’associazione MAV Mujeres en las Artes Visuales e di A Colectiva, Asociación Profesional de Artistas de Galicia e fa parte delle artiste di Womarts, un progetto cofinanziato dal Programma Europa Creativa che persegue la presenza equa delle donne nelle arti.
Ha partecipato ad atti volti a promuovere la visibilità della donna nella produzione culturale e in progetti di azione di lotta contro la violenza di genere, tra i quali vale la pena evidenziare Violencia Zero e Compostela en Negro. Grazie alla sua opera dedicata alla donna e alla terra sarda Sas Diosas. Miradas, sa arèntzia mea è stata scelta come artista dal Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid per formar parte del gruppo di lavoro di Nos+Otras: en Red (Noi+Altre: in Rete) 2015-2017, un progetto integrato nel programma Educazione e Azione sociale di EducaThyssen che ha ricevuto la Menzione d’Onore nell’VIII Premio Iberoamericano per l’Educazione e i Musei. Le sue azioni artistiche, svolte in diversi eventi (Festival C, XX Bienal De Arte de Cerveira, Museo Centro Gaiàs da Cidade da Cultura de Galicia, Museu Jose Malhoa de Caldas da Raiña, Teatro Tonio Lanusei…) si sono distinte per aver dimostrato l’impatto sociale che l’arte può avere nella società attuale. “La Nuova Armatura” 2020, per esempio, esplora le difficoltà che si presentano quando si tratta di mantenere la distanza interpersonale fisica necessaria per contrastare la diffusione del Covid-19. Inoltre, ha preso parte a diverse performance dirette dall’artista Esther Ferrer nel Palacio de Velázquez del Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid.
Il suo lavoro interdisciplinare (fotografia, paesaggio sonoro, video, installazione, action art, digital-art …) è stato presentato a festival, fiere, seminari e conferenze come il III Congreso Internacional Re-Pensar los Museos (Museo Thyssen), CO(M)XÉNERO 4 Contra la desmemoria Seminario Permanente di Comunicazione e Genere (USC), il IV Congreso De Arte De Acción (Bellas Artes UCM), il Congreso de Xénero, Museos, Arte e Migración (RMPL), il Festival Miradas de Mujeres (Museo M.AR.CA.), l’Encuentro Internacional de Arte Contemporáneo (ARTSevilla), la V Feria Nacional de Artistas (Cultur3 Club Gijón), il WOS Festival (Cidade da Cultura de Galicia), II Encuentro Arquitectura e Literatura. Páxina Par (Fundación Eugenio Granell) e il Culturgal 2020 tra gli altri. Nel corso della sua carriera artistica Mura ha rilasciato numerose interviste a radio e televisioni, a riviste e a quotidiani. Le sue opere sono state pubblicate su articoli di recensioni, libri, tesi di ricerca e cataloghi d’Arte, e sono state trasmesse in programmi specializzati emessi su canali locali e nazionali della televisione pubblica spagnola, come per esempio ZigZag della TVG e La aventura del saber. LaBolsa della TVE.
È stata selezionata in diversi concorsi nazionali e internazionali, ricevendo riconoscimenti, premi, borse di studio e residenze in Spagna, Italia, Portogallo, Belgio, Ecuador e Argentina. Ha esposto in importanti spazi d’arte contemporanea e prestigiose istituzioni quali: Museo Nacional Thyssen-Bornemisza di Madrid, MAC Museo de Arte Contemporáneo de A Coruña, Museo de Pontevedra, Casa das Artes, Vigo (Spagna), Sala Dogana-Palazzo Ducale, Palazzo Grillo de Génova (Italia), Museu José Malhoa de Caldas da Raiña (Portogallo) ecc. Tra le sue mostre personali si distingue E ti que (de quen) vés sendo?, un viaggio multisensoriale che riflette l’evoluzione della riflessione su memoria, generi e identità dal paradigma dell’intersezionalità. La sua opera fa parte di collezioni pubbliche e private, tra cui spiccano i fondi del Museo Provincial di Lugo e quelli del Museo de Arte Contemporáneo MAC Fundación Florencio de La Fuente di Huete, Cuenca.