29 mar L’Identità è essenzialmente il rimando degli altri verso di sé | OTHER IDENTITY
JULIET, Contemporary Art Magazine since 1980
| 29 marzo 2019 | Recensioni | by Benedetta Spagnuolo|
Genova, dopo la chiusura del Museo di Villa Croce, escludendo gli spazi ufficializzati delle gallerie, aveva certamente bisogno di una rivoluzione ed innovazione estetica o semplicemente d’Arte Contemporanea. Arriva quindi un progetto che rinnova quell’aria statica che si percepiva in città e a pensarci è stato Francesco Arena, curatore ed ideatore di “OTHER IDENTITY-Altre forme di identità culturali e pubbliche”. Evento internazionale d’arte contemporanea che racchiude in sé fotografie, installazioni, video arte, performance e electronic music, dove il concetto di identità viene espanso oltre la figura dell’autorappresentazione, fino ad arrivare appunto “ad altre forme di identità culturali e pubbliche”.
Il progetto è stato pensato come una trasposizione dell’identità dello stesso curatore sulle opere da lui selezionate, sugli artisti e sulle sedi scelte.
Other Identity per la seconda edizione torna su 4 sedi, 3 tra le più importanti gallerie di Genova: Galleria ABC-ARTE, Galleria Guidi&Schoen-Arte contemporanea, PRIMO PIANO di Palazzo Grillo, e uno degli spazi ufficializzati più dinamici a Genova, Sala Dogana a Palazzo Ducale.
Come afferma il curatore nel catalogo dell’evento:
“Un’edizione che si presenta come “un’unplugged” dopo la prima uscita in un enorme contenitore come quello della Loggia della Mercanzia sempre a Genova; “una musica per gli occhi” dove le opere d’arte e i progetti visivi e sonori intendono mostrare le contaminazioni esistenti tra le arti visive e quelle performative e il legame indissolubile che si crea con la musica contemporanea.”
Ogni sede ha in sé diverse peculiarità e in essa la scelta di Francesco Arena di prediligere per contrasto e per assonanza gli artisti invitati. …
… Come in un tour a Genova ci ritroviamo a vivere l’arte in tutte le sue sfaccettature, partendo da PRIMO PIANO di Palazzo Grillo, palazzo storico di Genova, dove vediamo installate e mostrate quasi delle piccole personali. Ogni sala racchiude il racconto intimo dell’artista, lo chiamerei un “diario di immagini”, dove il concetto di memoria e attualità si alternano e dove la contemporaneità delle opere esposte si sposa perfettamente con la storicità della location. … L’ultima sala accoglie due artiste Monica Mura e Donatella Izzo, la prima si presenta con la sua installazione, una grande tenda di seta dove è rappresentato il suo viso frammentato in due parti, una evidente e l’altra pixelata (quasi a volersi presentare deteriorata, a bassa risoluzione); la risoluzione, in informatica e nel graphic design è la grandezza che indica il grado di nitidezza o chiarezza di un’immagine, in questo caso il pixel è la capacità dell’immagine di recuperare il suo stato iniziale ed è anzi arricchito con degli interventi colorati in oro, proprio a volere evidenziare l’importanza e la preziosità della sua parte “nascosta” a discapito della sua parte evidente; alla tenda viene accostato un video in loop che riprende proprio il suo viso in una continua metamorfosi tra forme delineate e pixellature; la seconda artista Donatella Izzo presenta installazioni con oggetti di uso quotidiano (come un tavolo e un pouf anni ’80) in dialogo con stampe fotografiche di ritratti, o meglio come li definisce lei ”anti-ritratti; nei suoi lavori sacralità e storia si fondono e l’identità spirituale si contrappone al soprannaturale silenzio.
PRIMO PIANO di Palazzo Grillo per le sue peculiarità strutturali è esattamente il contenitore storico per eccellenza che serve a far combaciare ed esaltare nel migliore dei modi, il percorso degli artisti scelti per questa sede.
Sorry, the comment form is closed at this time.